Intervista a Gianrico Tedeschi

Incontro con l’anziano, grande attore di scena a Palermo in uno spettacolo di Franco Branciaroli

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Una vita lunghissima e straordinaria quella di Gianrico Tedeschi, classe 1920, che ha attraversato quasi per intero il secolo breve e che continua a regalargli soddisfazioni, riconoscimenti e, soprattutto, la gratitudine di un pubblico al quale concedere grandi interpretazioni, scaturite dal lungo mestiere e dalla disinvolta dimestichezza con il palcoscenico calcato con amore mai sopito. » Read more

“Dipartita finale” di Franco Branciaroli

“Dipartita finale” di Franco Branciaroli- Teatro Biondo di Palermo

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“A noi non ci riesce di morire e neanche di vivere”: è un Limbo esistenziale quello nel quale sono sospesi senza condanna e senza salvezza i personaggi di Dipartita finale, spettacolo di Franco Branciaroli che ritaglia per sé il singolare ruolo della Morte, con tanto di falce e di corni rossi scaccia jella, e una regia in cui la valorizzazione degli eccellenti coprotagonisti diviene cassa di risonanza per i tantissimi spunti di riflessione disseminati nel testo. Dopo una lunga e fortunata tournée, lo spettacolo giunge al Biondo (con repliche fino al 24) ad offrire una di quelle imperdibili occasioni di grande teatro, laddove l’aggettivo calza ad ogni singola componente dell’evento scenico: testo arguto, insolente, profondissimo e colto; cast eccezionale che riunisce nomi prestigiosi e consacrati; regia preziosa che impartisce i ritmi giusti a questo gioco orchestrale amarissimo eppur gioioso; scene e luci (firmati da Margherita Palli e Gigi Saccomandi) da incubo irriverente e persino farsesco. » Read more

“Scene di interni…” di Michele Santeramo

Al Teatro Libero di Palermo, uno spettacolo di Michele Santerano

di Agata Motta

Che l’idea di un’Unione Europea felice come la graziosa casetta del mulino bianco stia cominciando a scricchiolare mostrando le sue tante crepe non è un mistero né una novità. Portare il malessere che ne deriva in teatro, estremizzandolo in una visiona apocalittica di disgregazione già avvenuta ha invece una sua intrigante originalità. Nello spettacolo Scene d’interni dopo il disgregamento dell’Unione Europea, proposto al Teatro Libero di Palermo, Michele Santeramo immagina che la fine sia già arrivata e che ne sia responsabile anche chi in quell’unione non aveva mai creduto, chi guardava a quella forma anomala di democrazia come ad un camuffamento di dittatura edulcorato dai mille proclami dei santoni dell’economia. I fatti narrati, che coinvolgono una coppia costituitasi proprio nell’epocale evento dell’adozione della moneta unica, vengono ripercorsi a ritroso, dalla vecchiaia alla giovinezza, dall’attesa della morte all’ingenuo entusiasmo per la ventata di novità che l’euro, simpatica moneta da Monopoli, avrebbe portato.

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Note su “Minetti” di Bernhard

Roberto Herlitzka © Ansa

di Agata Motta

di scena al Teatro Biondo di Palermo. Regia di Roberto Andò. Roberto Herlitzka grande protagonista

IL MIRACOLO DI UN’ “ARTE ORRENDA”

E’ il crepuscolo dell’uomo e dell’artista, delle abitudini domestiche e delle ambizioni da palcoscenico, è il crepuscolo della società contemporanea, sopraffatta dall’abitudine all’ignoranza e all’assenza del bello, è il crepuscolo, coscientemente inseguito, del mondo classico e delle sue forme armoniche e rassicuranti. E’ soprattutto il tramonto di una vita che si affaccia al baratro buio della prossima fine con la fiammella accesa di un’ultima speranza.

“Costellazioni” di Nike Payne

di Agata Mottal'immagine del profilo di Compagnia Teatrale Costellazione

regia di Silvio Perone,  di scena al Teatro Libero di Palermo*

DESTINI IPOTETICI

Chi non si è mai ritrovato a fantasticare sui “se avessi fatto” e “se avessi detto” con la consapevolezza di non poter riavvolgere il nastro della propria vita per sperimentare almeno un’alternativa possibile? Riproponendo una tematica già cara alla cinematografia – Peter Howitt e Krzysztov Kieslowski avevano affrontato la casualità e il destino in Sliding Doors e Destino cieco – il giovane drammaturgo inglese Nick Payne propone in Costellazioni una riflessione che, nata dalla fisica quantistica e quindi dal rigore scientifico, si traduce in un linguaggio di pura emozione corporea e verbale.

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“Costellazioni “di Nick Payne
con Jacopo Venturiero e Aurora Peres
regia Silvio Peroni
scene e costumi  Marta Crisolini Malatesta
disegno luci  Valerio Tiberi

*pubblicato su inscenaonlineteam.net in data 4 marzo 2016

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